Foreshadowing: istruzioni per l’uso. A cura di Carlos Pérez Casas

Consigli ed esempi per inserire il foreshadowing (prefigurazione) nel tuo romanzo

Adesso che ho varcato i miei confini linguistici, che pur essendo ampi sono sempre dei confini, era ora di condividere anche con i miei lettori italiani qualche articolo del mio blog.

Questo in particolare parla di una tecnica di scrittura che ho usato nel romanzo che ho pubblicato con la Collana Milos, che ringrazio per l’ospitalità.

Cominciamo!

Che cos’è il foreshadowing?

Il foreshadowing è uno strumento letterario grazie al quale l’autore anticipa informazioni che saranno rilevanti in un momento successivo del romanzo, forse addirittura nella risoluzione del conflitto. Un indizio appena accennato di qualcosa che potrebbe succedere in futuro. Il foreshadowing è l’arte di generare aspettativa nel lettore e spargere semi di credibilità.

E diventa tuo dovere soddisfare le aspettative dei tuoi lettori. Te ne saranno grati. Imparare a mettere in pratica correttamente il foreshadowing ti aiuterà a creare una struttura adeguata per il tuo romanzo. Oltre ad essere uno degli elementi che distingue una storia con un gran finale da “quel libro di cui ricordo solo… che parlava di una strega e due gemelli, giusto?”. In quale delle due categorie vuoi che venga classificata la tua opera?

 

A cosa serve il foreshadowing quando si scrive un romanzo?

Bisogna ammettere che usare il foreshadowing richiede uno sforzo in più rispetto a quello già necessario a scrivere un romanzo. È esattamente il contrario del Deus ex machina. Sai bene quanto è scontato se, in pieno climax della storia, qualcosa o qualcuno compare dal nulla e risolve tutto, vero? Sai che roba, è stato un mago che passava di lì. Roba del genere.

Ebbene, il foreshadowing serve a dimostrare che non sei scontato quando scrivi e che ci tieni davvero a creare delle belle storie. E poi aumenta la fiducia dei tuoi lettori, specialmente se imparano a conoscerti come uno o una i cui romanzi hanno sempre un gran finale. E proveranno sicuramente il desiderio di leggerli.

Padroneggiare la tecnica del foreshadowing ti rende migliore come scrittrice o scrittore ma per di più ti premia, se non con un maggior numero di lettori, almeno con lettori più soddisfatti. Fidelizzazione. Fanbase. Recensioni migliori. Tutto questo dovrebbe essere musica per le tue orecchie.

 

5 consigli per fare foreshadowing

Prima di tutto, la parte teorica.

Una serie di trucchetti su come usare il foreshadowing nei tuoi romanzi. Ricorda che sono solo dei consigli, e che sei tu ad avere l’ultima parola su quando e come usarlo.

  1. Usalo solo quando è importante

Non tutto ha bisogno di una spiegazione. Né di essere preannunciato. Se qualcosa è necessario per ottenere un finale soddisfacente, inseriscilo prima. I cocci del vaso rotto durante la lotta, il meteo che annunciava una pioggia torrenziale… Ma non abusarne, altrimenti il lettore si ritroverà sepolto sotto una montagna di dettagli secondari. E non introdurre indizi che non portano da nessuna parte.

Soprattutto ricorda che nessuna descrizione nella tua storia dovrebbe essere un semplice ornamento, tutto quello che scrivi deve contenere informazioni di cui il lettore ha bisogno, adesso o più avanti.

  1. Crea delle anticipazioni per il lettore

Se accendi la curiosità su un elemento della tua trama, i lettori saranno interessati a capire a cosa serva, cosa che ingenera una spinta a continuare a leggere.

Comincia a piantare i semi appena puoi. Non vuoi che la pista e la soluzione siano troppo vicine, hai bisogno di una certa distanza in modo che quella pista si fissi nella memoria dei tuoi lettori, latente, appena prima che gli scoppi in faccia. Così l’effetto sarà amplificato.

  1. Il foreshadowing contribuisce alla credibilità

Non tutte le sorprese sono piacevoli. Non è mai una buona idea stravolgere completamente un certo argomento con un colpo di scena repentino.

Se vuoi scrivere una scena finale memorabile è probabile che il foreshadowing ti possa aiutare, perché anticipare quello che succederà e presentarlo di colpo in faccia al lettore è di grande soddisfazione. Lo sapevo! Non ci posso credere! Ce l’avevo davanti al naso!

Ecco il tipo di reazioni che ti aspetti nei lettori. Tutto diventa più credibile quando ha senso, quando la conclusione della storia appare in continuità con quello che abbiamo letto prima. Una svolta di una certa entità non può ottenere l’effetto che desideri se la tiri fuori dal cappello e mandi gambe all’aria tutti gli schemi del lettore. La credibilità è essenziale e l’assenza di foreshadowing, o la sua scarsità, comprometteranno la buona riuscita del romanzo.

Un esempio è quello a cui ho assistito vedendo “Il ritorno del re”, quando Aragorn e i fantasmi arrivano sulle navi. Non è che sia mancato il foreshadowing… c’era, ma non gestito correttamente. Sembra che arrivino dal nulla. N.b.: nella versione “director’s cut” è più chiaro.

  1. Ricordalo mentre lavori alla seconda bozza

Non diventare matto nel tentativo di pianificare tutto fin dall’inizio, è già tanto riuscire a finire la prima bozza. Finisci la tua storia. Già fatto? Bene. Adesso sistemala.

C’è una frase che ripeto in continuazione: “Puoi imbrogliare nella prima bozza, ma nella seconda devi giocare pulito”. Ho scritto un articolo – che cercherò di tradurre presto – su come correggere un romanzo, e una delle cose che consiglio di fare sulla seconda bozza è eliminare il Deus ex machina o, in altre parole, introdurre il foreshadowing.

  1. Fai delle domande ai tuoi lettori beta sul foreshadowing

Se qualcuno pensa “questa cosa non ha senso”, la tua storia è in grave pericolo. Il famoso detto “quattro occhi vedono più di due” è vero. Approfittane. Forse hai un gruppo di amici scrittori che ti ha aiutato durante la fase di scrittura, ma la prova definitiva sono i lettori. E quelli più importanti sono i lettori beta.

Ogni volta che mando una bozza ai miei lettori beta leggo le loro opinioni, perennemente in cerca degli aspetti negativi. Per ora non ho mai avuto problemi con il foreshadowing (per fortuna è uno dei primi consigli che mi sono stati dati e ne sarò sempre grato) ma dovresti sempre fare attenzione a questo punto in particolare quando leggerai le impressioni dei tuoi lettori beta. Loro ti avvertiranno della presenza del dannato Deus ex Machina.

 

3 esempi di foreshadowing ne “Il Chirurgo”

 

 

Per concludere, mi sembra giusto condividere la mia esperienza su questo argomento in particolare, in modo che tu possa avere informazioni di prima mano su come utilizzare il foreshadowing quando si scrive un romanzo. Per questa ragione, anche se esistono altri metodi, descriverò quelli che ho usato io durante la scrittura (o meglio la fase di revisione) di uno dei miei romanzi.

 

Ti avverto che, inevitabilmente, dovrò spoilerare qualche dettaglio minore del mio romanzo di fantascienza “Il Chirurgo”. Se l’hai già letto, ti sarai accorto che sono tre gli elementi chiave nel destino di Gilberto; la pironite, l’elettroasta e la larva di Kifer. Sono i tre ingredienti che, una volta messi insieme, offrono a Gilberto l’occasione che lui, da bravo personaggio attivo, sfrutta adeguatamente. E se non l’hai letto… prova a cliccare qui 

 

Aspetti chiave : tre tecniche per applicare il foreshadowing

In questo romanzo breve ho applicato un metodo diverso per creare foreshadowing in ciascuno degli aspetti chiave per giungere alla soluzione, tre tecniche che ho chiamato così:

Facile da ricordare

La descrizione memorabile

Coitus interruptus

  1. Facile da ricordare: la larva di Kifer

Il primo strumento di foreshadowing è descrivere un oggetto/magia/personaggio che è necessario presentare una sola volta. Il suo impatto sul testo è così potente che anche se non dovessi più nominarlo, il lettore saprà benissimo di cosa si tratta.

Nel caso de “Il Chirurgo” troverai la larva di Kifer, una bestiaccia che si fa notare senza difficoltà (quasi come la scena in cui compare) tanto che non ho avuto bisogno di ricordare al lettore che era lì. È una creatura così terribile, così particolare per il suo comportamento che nessuno lo dimenticherà. Arrivato il suo momento, non ha avuto bisogno di presentazioni.

 

  1. La descrizione memorabile: la pironite

Al secondo posto c’è un oggetto/personaggio/magia più quotidiano a cui si dà qualche caratteristica molto concreta che rende più facile identificarlo, specialmente se gli aggettivi o i termini con cui lo descrivi compaiono solo nella presentazione di quell’elemento che hai introdotto per il tuo foreshadowing. Solo lì. Deve godere dell’esclusiva.

Nel caso de “Il Chirurgo”, si tratta della pironite. La pironite è qualcosa di più generico della larva di Kifer, è un combustibile molto volatile. Niente di così strano. Ma avevo bisogno che il lettore se ne ricordasse. Così, per evitare che passasse inosservato, alla terza bozza ho deciso di introdurre l’”odore di cetriolini andati a male” che caratterizzava il combustibile, descrittivo e molto sensoriale. È stato d’aiuto per ricordare lo scopo della pironite.

 

  1. Coitus interruptus: l’elettroasta

Ultimo ma non per importanza, il coitus interruptus (gli metto i nomi che voglio, sì). È un elemento che citi diverse volte nella storia, ma sembra che non serva a niente. Questa tecnica è rischiosa perché può generare aspettativa nel lettore (ecco, proprio come pensavo!) ma anche disincanto, se continui a parlare di una cosa che poi sembra cadere nel dimenticatoio.

In questo caso, l’elettroasta. Così spesso citata, così promettente, così… superflua? Nella mia mente Gilberto doveva essere un combattente di livello inferiore, non una superspia, un tizio molto attivo, molto determinato, ma che sta ancora imparando il mestiere di scoprire segreti. Ecco perché avrebbe avuto bisogno di aiuto, l’elettroasta. Però dargli un’arma che lo avrebbe avvantaggiato rispetto agli altri… insomma, mi sembrava noioso. Così l’ho cacciato in situazioni in cui AVREBBE POTUTO usare l’elettroasta, ma non era ancora il momento. Non prima della fine. Credo che lo scherzetto mi sia riuscito bene.

 

Adesso tocca a te applicare il foreshadowing

Credo di aver citato tutte le informazioni di base oltre a qualche esempio.

Se mi venissero in mente altri dettagli che possano esserti d’aiuto arricchirò l’articolo.

E se hai delle tue proposte per il foreshadowing, non esitare e scrivilo nei commenti, in modo che possa servire a tutti.

Alla prossima!

 

(traduzione a cura di Alice Croce Ortega)

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Carlos Pérez Casas ha pubblicato con Milos  “Il Chirurgo”, genere SF.

Carlos Pérez Casas (Zaragoza, 1989) è un professore di storia, correttore di bozze ed scrittore. Ha conseguito la laurea in storia e ha ottenuto il master in storia contemporanea presso l’Università di Zaragoza. Da allora ha iniziato a estrapolare eventi storici (o quelli che non sono mai stati del tutto realizzati) in diverse ambientazioni, soprattutto nella fantascienza. Il suo primo romanzo, “El Señor es mi pastor” (“Il Signore è il mio pastore”), è una distopia in cui la redditività dell’estrazione mineraria nello spazio ha portato a un sistema anarco-capitalista che ha soppresso i diritti fondamentali, mentre una malattia genetica, la Necrosi Multiorgano, si diffonde liberamente tra coloro che non hanno i mezzi per acquistare organi sani. Un racconto oscuro sull’oppressione, la rivoluzione, la speranza e le false promesse di salvezza.

Su richiesta dei lettori, Carlos ha pubblicato un prequel sotto forma di romanzo breve, “El Cirujano” (“Il Chirurgo”), dove approfondisce le origini della Necrosi Multiorgano e il traffico di organi. Questo romanzo è apparso nel numero 3 della rivista Windumanoth ed è diventato presto la sua opera più venduta. Ha scritto anche “El alguacil” (“Il Constabile”), un romanzo storico che è stato finalista al premio Guillermo de Baskerville (2017). Inquadrato nel genere della microstoria, si concentra su personaggi comuni dell’Aragona del XII secolo. Una storia dal singolare approccio, con un formato corale, punti di vista multipli e il cattivo come protagonista. Attualmente si prepara a pubblicare “Lágrimas de fuego” (“Lacrime di fuoco”), la sua prima incursione nel genere fantasy, mentre sta scrivendo “Noventa atmósferas” (“Novanta Atmosfere”), un romanzo di fantascienza ambientato in una città galleggiante su Venere. Carlos è un partecipante fedele all’iniziativa NaNoWriMo.